36 domande per innamorarsi in 45 minuti – Il Post
26 Febbraio 2015Oggi ho avuto il piacere di partecipare ad un incontro con Oscar Farinetti, fondatore e presidente di Eataly. L’ambito è quello delle Master Lecture organizzate dalla Bologna Business School. Il titolo: La costruzione di un progetto. I segreti di Eataly.
Farinetti ha esordito scusandosi per il caos che avrebbe prodotto, ma a posteriori posso dire che ha svolto un discorso estremamente ordinato e coerente. In sostanza, dopo aver dato una serie di numeri che evidenziavano l’estrema sperequazione tra poveri e ricchi nel mondo – pur sottolineando l’enorme miglioramento rispetto a 150 anni fa – ha definito qual è stato il processo che l’ha condotto a creare, insieme ad altri, Eataly.
Ha preso una pesca come riferimento. La pesca ha un nocciuolo (gli obiettivi), la polpa (la customer experience) e la pelle (il markentig).
Un’analisi attenta, approfondita, della situazione italiana mostrava una eccellenza assoluta nel ramo agroalimentare. Un’eccellenza tanto scontata quanto poco sfruttata. Questa era la linea da seguire.
L’intento era quello di valorizzare quanto più possibile: il lavoro dei contadini, luoghi belli non utilizzati, la qualità del cibo italiano. Non riproduco tutti i numeri prodotti d Farinetti (ama i numeri, dice) ma sono impressionanti: l’Italia è un territorio unico al mondo che produce prodotti unici al mondo. Lo scopo di Eataly è quello di dare a questi prodotti, spesso di nicchia, una possibilità di essere visti in tutto il mondo. Unire la meraviglia del piccolo negozio di qualità con la possibilità enorme della grande distribuzione.
Farinetti tiene a sottolineare che il profitto è etico: permette di adempiere ai propri obblighi verso tutti gli altri, ma il profitto non può essere lo scopo. Lo scopo è realizzare qualcosa di bello, utile, unico.
Alla fine il segreto qual è? Per Farinetti il “segreto” è sostanzialmente costituito da due componenti essenziali:
- Avere idee “poetiche”, come dice Farinetti (che, afferma, è stato molto influenzato da Tonino Guerra), ossia, tradotto, avere grandi idee, visionarie, utili, belle ma anche
- Valorizzare il piccolo, il vicino, il “semplice”.