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La gran parte della nostra personalità viene forgiata da informazioni che riceviamo durante la nostra infanzia. Questo processo è inevitabile. Tuttavia, se non possiamo controllarlo durante, possiamo, una volta adulti (e anche già bambini se fosse insegnato a scuola) renderci consapevoli del fatto che molte delle nostre opinioni, delle nostre idee, delle nostre abitudini mentali, sono state forgiate senza che noi decidessimo nulla. Questo processo poi continua anche da adulti attraverso l’enorme quantità di stimoli intellettuali a cui siamo sottoposti attraverso i mass media. Il flusso costante di migliaia di informazioni che riceviamo non è innocuo. Le informazioni si sedimentano nella nostra coscienza e producono saperi che riemergono e possono essere utili oppure molto dannosi. Questo fenomeno è alla base dei pregiudizi e delle nostre modalità di reazione di fronte alle diversità o al cambiamento. Si tratta di tutte le informazioni apprese senza coscienza, informazioni che sono assolutizzate (ossia: considerate come valide sempre e ovunque); informazione generalizzate impropriamente (si fa di un caso un esempio per tutti i casi), etichette limitate e limitanti (una persona la si definisce in un modo e non si riesce più a vederla in un altro), costituiscono la base dell’intolleranza o dell’onesta difficoltà ad accettare il cambiamento e la diversità.